martedì

oi va voi



C'è un palazzo a Roma, in piazza Cairoli.
E' un edificio stanco che si erge curvo tra i binari del tram di via Arenula e le ombre di via degli Specchi. Sopravvive all'incuria del tempo, abbandonato dalla frenesia del vivere. Silenzioso, di lamenti. Immobile, di gesti scomposti. Si affaccia su un parco affollato da senzatetto, distesi sulle panchine sommersi nelle loro pareti di stracci. Accovacciati tra terra e birra, si trascinano sommessi guardando negli occhi i turisti che si inoltrano, per sbaglio, oltre il cancello.

Il palazzo è sbiadito specchio della vita al di là della strada, nel ghetto. Dove c'è un'altra Roma, fatta di intonaci cadenti e sguardi fissi.

É dignitoso abbandono. É memoria sospesa nel vuoto dei vicoli, attorno. È fatto della stessa polvere che ricopre i vecchi libri usati venduti da un orientale che parla male l'italiano, all'angolo. Lì trovo l'oblio che si riflette in sé stesso. Lì, certe volte, riesco a scorgere qualcosa.





Nessun commento:

Posta un commento